C’erano una volta e ci sono ancora persone che amano la propria parrocchia, la sentono come casa propria. Sentono che la vita della chiesa, spirituale e materiale, dipende da loro, perché ne sono parte, è la loro casa, la loro famiglia.
Non è da tutti avere questi sentimenti. Molti “usano” la parrocchia per avere qualche vantaggio, non fosse altro che per mettere a posto la coscienza, o solo per adempiere certi doveri o tradizioni ormai vuote, senza amore.
La generosità non è scomparsa dal cuore delle persone, anche se il cuore di molti oggi è chiuso. Tutti abbiamo visto gente di ogni età mettersi a disposizione di chi viene a trovarsi in situazioni tragiche. Certo, per molti sono solo momenti passeggeri, lo slancio che segue un’emozione. Qualche volta, però, succede che quel gesto si trasformi anche in uno stile di vita.
Sia benedetto ogni gesto d’amore, ogni limpido atto di carità, gratuito, non sporcato da interessi di alcun genere, più o meno nobili.
Questi sono i volontari che andiamo cercando, anche per la parrocchia. Penso, però, che in riferimento alla propria parrocchia il termine “volontario” non sia il più appropriato perché la parrocchia non è altro da sé, per un battezzato, ma è la Chiesa alla propria dimensione, il corpo del quale uno è un membro.
Attualmente, ci sono diversi “volontari” anche in parrocchia, ma sono pochi. Ringraziamo per quelli che si spendono con continuità e gratuità per la vita della comunità parrocchiale, ma gli anni passano, qualcuno vien meno, per giustificati motivi. Quelli rimasti incominciano a sentire il peso dell’età che cresce, si ritrovano a doversi caricare dei compiti di chi viene a mancare, invocano invano nuovi giovani inserimenti, sono tentati anch’essi di abbandonare e si fatica a trovare nuove persone disponibili.
Non abbiamo perso la speranza che il Padre celeste tocchi il cuore dei suoi figli e ci faccia incontrare persone pronte a soccorrere le esigenze della parrocchia, anche le più nascoste, per l’annuncio del Vangelo.
“Fratelli” disposti a collaborare con pazienza e misericordia, perché dove si vive insieme c’è sempre una croce da portare, ma è la via dell’amore, la via di Gesù che dona gioia e salva il mondo.

don Renato