Ogni anno i campeggi estivi dei bambini godono della presenza di giovani animatori che donano passione, tempo ed energie a servizio dei più piccoli. Anche quest’anno diversi giovani delle Scuole Superiori si sono resi disponibili per garantire questa presenza molto apprezzata dai bambini che li sentono come fratelli maggiori. Abbiamo chiesto ad alcuni di loro di condividere sentimenti e pensieri in merito alla loro esperienza.
1. Innanzitutto, abbiamo chiesto qual è stata la motivazione decisiva che li ha spinti a dire sì a questo impegno.
- Ho pensato che mi sarebbe piaciuto distaccarmi dalla vita di tutti i giorni. E poi i bambini mi piacciono veramente tanto e mi fanno sentire sempre bene, e quindi stare in compagnia con i bambini mi rende sempre felice e mi diverte molto.
- A me è stato chiesto e ho detto subito sì perché alla fine mi piace stare coi bambini. Mi piace essere un esempio per loro che poi cresceranno, perché possono prendere le cose buone che io gli do e diventare delle persone migliori.
- Inizialmente ero un po’ titubante sul venire o no. Allora ho iniziato a chiedere a più persone che conosco e che avevano già vissuto questa esperienza, come l’avevano vissuta e se la consigliavano o meno. Tutte mi hanno risposto positivamente. E mi hanno detto: Tranquilla, che non è così tanto impegnativo, a volte dovrai un po’ alzare la voce, però alla fine ti diverti ed è un’occasione per trarne anche qualcosa.
- Il motivo che sempre mi spinge sono i bambini, i ragazzi, il clima di campeggio, il fatto che comunque per loro siamo dei punti di riferimento, degli esempi da seguire. E siamo anche persone che definirei custodi della loro felicità, della loro esperienza, perché alla fine siamo noi che organizziamo, facciamo e siamo lì con loro.
2. Interessante è anche conoscere il parere di questi giovani animatori riguardo agli aspetti o ai momenti più belli di questi giorni di campeggio coi bambini:
- Per me tutto bene, soprattutto i giochi insieme.
- Una cosa bella sono le relazioni che ho creato in questo campeggio. Con i bambini che poi incontrerò anche in parrocchia, magari qualche volta a cena o in qualche incontro. E le relazioni con gli altri animatori, perché li ho conosciuti meglio. E anche con gli educatori più grandi, perché non li conoscevo per niente e quindi è stata un’occasione per conoscerli, per imparare qualcosa.
- A me è piaciuta molto la camminata perché due anni fa era stata troppo lunga, troppo faticosa. L’anno scorso era stata troppo breve, non una vera e propria camminata. Quest’anno è stata faticosa. Sì, però al punto giusto, perché poi ci siamo fermati, abbiamo giocato in uno spazio bello, veramente bello.
3. Infine, non poteva mancare uno scambio di opinioni sulle cose che si possono migliorare:
- Certamente il fatto che non si riesce a riposare abbastanza. Dormire in camera insieme, nei letti a castello, è occasione per le bambine di muoversi un po’ troppo e fare confusione.
- Dovremmo migliorare riguardo ai giochi. In questi giorni ho capito che c’erano molti momenti liberi, secondo me troppi, e magari alcuni bambini potevano annoiarsi, altri litigare, bisticciare.
- Secondo me sono da evitare i giochi d’acqua. Nei giochi d’acqua si spreca un sacco di acqua ed è acqua potabile. E questa cosa a me dispiace, dispiace tanto. Solo questo.
- Bisogna curare molto l’organizzazione. Quest’anno per i tempi brevi che abbiamo avuto e perché eravamo in pochi, non siamo riusciti bene a organizzare giochi più strutturati.
La conclusione di questo scambio è un grazie grande a questi giovani animatori che si sono messi in gioco e lo stesso Signore Gesù che ha detto: C’è più gioia nel dare che nel ricevere (Atti 20,35), sia la loro ricompensa.