i Cenacoli del Vangelo
L’esperienza dei “Cenacoli del Vangelo” è nata nella nostra diocesi di Rimini a partire dal gennaio 2015, dopo un periodo di preparazione di diversi mesi, in Seminario.
La preparazione molto accurata, basata essenzialmente sulla Parola di Gesù, è stata portata avanti con l’aiuto del vescovo Francesco che ha presieduto ogni incontro, di Don Luigi Ricci vicario generale e di Don Davide Arcangeli giovane prete diocesano docente di “Introduzione alla Sacra Scrittura”. Molto entusiasmo aveva suscitato nei partecipanti che, forse per la prima volta, si sono trovati a tu per tu con la Parola di Dio e, con lo stesso entusiasmo, si è cercato di dar vita a piccoli gruppi sparsi nel territorio della Diocesi, per la condivisione del Vangelo.
Qual è lo scopo dei Cenacoli? Molto semplicemente, era ed è questo: è necessario e urgente far scoprire o riscoprire la fede alla quale la maggior parte di noi è stata educata, ma che è stata lasciata, dimenticata, dopo anni di abbandono dalla Chiesa con la sua vita sacramentale. Lo sguardo doveva essere rivolto agli adulti: come ad esempio ai genitori dei bambini che dovevano ricevere il Santo Battesimo o dei bambini che erano in procinto di ricevere gli altri Sacramenti dell’Iniziazione Cristiana. Comunque, a tutti gli adulti e non solo a questi. Era ed è una sfida, un’avventura alla quale eravamo chiamati semplicemente perché battezzati.
E il metodo da seguire? Prima di tutto se lo sguardo doveva essere spalancato sugli adulti, si dovevano individuare quelle persone che avevano sete di Dio e della sua Parola. Con un pò di coraggio, confidando sull’aiuto dello Spirito Santo, si è bussato alle porte, invitando ad un incontro sul Vangelo. La risposta è stata affermativa e così, si è cominciato.
Altro particolare importante: gli incontri non sono da tenere nei locali della parrocchia, ma nelle case come piccole “chiese domestiche”, sempre in unità con il parroco che di tanto in tanto partecipa ai vari momenti. Per diversi mesi si sono seguite le tracce che ci sono state suggerite per la lettura dei brani e poi, nel tempo, la Parola è diventata sempre più amica del nostro cuore, ci ha fatti diventare adulti nella fede e più consapevoli del legame fraterno che si è instaurato fra noi, condividendo e confrontandoci con le esperienze della vita.
Gli incontri sono sempre preceduti dall’accoglienza delle persone e dalla preghiera iniziale con le intenzioni personali e per la comunità.
i Centri di ascolto del Vangelo
I gruppi dei “Centri di Ascolto del Vangelo” si sono costituiti negli anni ’70.
Per diversi anni il lavoro è consistito nella lettura dei documenti della CEI per aiutare i cristiani ad una consapevolezza sulla vita della Chiesa, lettura che veniva fatta in due momenti diversi: in un primo momento sotto la guida del parroco con lo scopo di preparare gli accompagnatori e poi, in un secondo momento dai singoli accompagnatori nei loro rispettivi gruppi. La partecipazione era numerosa e molto interessata, ma le persone avevano un’età piuttosto avanzata e questo ha fatto sì che i vari gruppi si siano ridotti numericamente per la legge inesorabile della vita.
Un evento importante e rivoluzionario per la nostra Chiesa diocesana, si è realizzato con l’inizio della “Settimana Biblica” che ha posto fine ad una prassi pure importante, ma per iniziarne una nuova e molto più interessante rispetto alla precedente: quella di rendere più vicina ad ogni persona e più viva, più intima, la lettura e la comunione con la Parola di Dio. Così, da più di vent’anni, i testi della Sacra Scrittura sono stati resi più famigliari e sicuramente più comprensibili rispetto al passato, proprio quei “libri” che prima erano spesso incomprensibili e lontani.
Perciò, dall’anno in cui è partita la “Settimana Biblica”, i gruppi dei “Centri di ascolto del Vangelo”, si sono confrontati direttamente con la Parola: la Diocesi ha sempre fornito delle schede che servivano per condurre i gruppi ma anche perché i singoli membri dei vari gruppi potessero, portando a casa quel materiale prezioso, riflettere sulle Parole che erano rimaste scolpite nel loro cuore.
Questo, fino alla volta successiva quando, in modo spontaneo, qualcuno rammentava il brano evangelico dell’incontro precedente e sentiva dentro di sé riecheggiare un’esperienza personale o un fatto accaduto.
Ogni incontro era sempre preceduto dalla preghiera iniziale con le intenzioni personali e per la comunità.