ZONA PASTORALE CENTRO CITTÀ

S i parte! Anzi, siamo già partiti. Le Zone Pastorali, infatti, sono già da tempo una proposta di collaborazione tra parrocchie vicine. Dopo anni di esperienze, più o meno significative, ora è stata definita una nuova configurazione. La nostra parrocchia di S. Agostino è chiamata a collaborare in questa nuova Zona Pastorale denominata “Centro Città” con le parrocchie di S. Girolamo, S. Giuliano, S. Maria Maddalena (Celle), S. Giuseppe al Porto. La “famiglia” si è allargata: abbiamo davanti nuove opportunità. Nessun vincolo, ha precisato il Vescovo, nel primo incontro di Zona Pastorale: piuttosto la possibilità di aiutarsi nella missione che il Signore ci ha affidato in questa parte della Diocesi di Rimini. È la configurazione del momento presente, da verificare in seguito. Qualcuno potrebbe sorridere chiamando “centro città” alcune di queste parrocchie, ma l’intenzione di questa nuova aggregazione non è geografica o sociologica. Tutte le parrocchie, infatti, ovunque si trovino, risentono della trasformazione che la vita ecclesiale sta vivendo. Per questo è importante il confronto, lo scambio di esperienze, la preghiera condivisa, per essere portatori di quel “lievito” che è il Regno di Dio, che il Signore mette in questo tempo storico. (don Renato)

foto: Il ponte di Tiberio unisce le due sponde, cinque arcate e cinque parrocchie.

FESTA PARROCCHIALE

‘Siamo fatti per il cielo’: è la consapevolezza che abita i cristiani ed anche il titolo della Festa della Parrocchia di Sant’Agostino 2024, svoltasi dal 3 al 6 ottobre scorso. Un momento sempre atteso e partecipato, che alterna momenti di svago – la tombola, la caccia al tesoro, la mostra dei ragazzi con Agim Sulaj – e di fraternità, anche a tavola; ad occasioni di preghiera e di crescita culturale. Spazio, come sempre, al Beato Alberto Marvelli, questa volta con la lectio di don Gabriele Gozzi nel ventennale della beatificazione; la mostra biografica ancora allestita all’interno della chiesa; la tavola rotonda a lui dedicata e promossa dall’AC Diocesana; e la Santa Messa presieduta dal Vescovo Nicolò. Con un ringraziamento speciale a tutti i partecipanti che hanno reso vivo questo momento e con la loro generosità (acquistando le torte, i biglietti della lotteria, scegliendo di mangiare negli stand gastronomici) hanno permesso di raccogliere denaro a beneficio delle tante necessità della nostra Parrocchia.

L’oratorio estivo Santago “mostra” la pace

AMERAI, SARAI FELICE…

La prima Lettera Pastorale del nostro Vescovo Nicolò ha per titolo: “Amerai, sarai felice e godrai di ogni bene, ora e nei secoli eterni”. Sottotitolo: “Desideri, proposte, sogni, frutti del cammino sinodale diocesano”. Con questa Lettera, il Vescovo Nicolò scrive alla Chiesa riminese alla vigilia dell’Anno Giubilare 2025. Con il tratto familiare che gli è proprio e la capacità di entrare in sintonia con le persone, il Vescovo parte dalla parola pronunciata da Gesù in risposta alla domanda rivoltagli da uno scriba: “Qual è il più importante di tutti comandamenti?” Gesù risponde: “Amerai Dio con tutto il tuo cuore e il prossimo tuo come te stesso”. «Ho scelto questo titolo» dice il Vescovo «per sottolineare il fatto che la felicità è lo scopo della vita, è il grande desiderio di Dio e che l’amore è la strada per essere felici».

UNA CANDELA PER AMICA

Quando entro in chiesa non è ancora illuminata: mi piace rivolgere una semplice preghiera a Gesù nel tabernacolo, alle statue che rappresentano alcuni santi e a quella della Madonna. Quest’ultima, in particolare, ha sempre la precedenza. Così, nel silenzio di un mattino senza celebrazioni, inserisco alcune monetine, sufficienti per far accendere una candelina: “tin, tin, tin…”. Una luminosa e tremolante vocina giunge ai miei orecchi: «Chi mi ha acceso? Ah! Sei tu, amica mia. Hai visto come sono pronta ad illuminare i tuoi pensieri che poi rivolgerai a Maria? Non guardare se sono una delle più piccole ed in terza fila, perché la tua intenzione è più importante della mia posizione o grandezza. Mi piace vedere o, meglio, seguire i tuoi movimenti, il tuo atteggiamento mentre preghi in silenzio. Che cosa ti spinge, durante questa breve visita giornaliera ad accendermi con le tue umili monetine? Sto leggendo nel tuo sguardo, nella tua intensa attenzione verso Maria, di cui sono luminosa compagnia, che stai offrendo i tuoi pensieri che desideri, per un po’, liberi da affanni. Stai parlando col tuo cuore pieno di riconoscenza verso di Lei… Dimmi, infine, anche se la mia lucina non durerà moltissimo: ti posso offrire un po’ di serenità? Dal tuo cuore esce un bel sì! E così, anche se fra un po’ mi spegnerò, mi addormenterò contenta. A domani! Anche se la posizione non sarà la stessa, la tua preghiera, sono sicura, alla Vergine Maria sarà sempre gradita! Ciao». Rita F.L.

ANGIOLETTI IN ‘VOLO’ SUL NATALE:

il laboratorio creativo delle volontarie della parrocchia

È in arrivo la nuova collezione degli angioletti natalizi hand made realizzati con cura e creatività dalle volontarie di Sant’Agostino. Il laboratorio si tiene due giorni alla settimana (mercoledì e giovedì dalle 16.00) nei locali della parrocchia. Un momento di incontro, aperto a tutte e tutti, in cui divertirsi insieme per realizzare tante idee per addobbare la casa in vista delle prossime festività. Nei momenti ‘forti’ dell’anno liturgico – Natale, Pasqua, ma anche la festa parrocchiale – le volontarie si ritrovano per dare vita a nuove creazioni o presiedere, ad esempio, alla vendita delle torte.

IL MONACO E IL CROCIFISSO

U n monaco di nome Serafino chiedeva con insistenza al Signore di poter prendere il suo posto sulla croce, perché voleva condividere in tutto il ruolo di Cristo. Un giorno il Crocifisso accettò, ma a un patto. Il Signore Gesù gli disse: “Che tu stia zitto!”. Serafino, essendo monaco, abituato al rigore, all’osservanza del silenzio, promise immediatamente. Il Cristo scese allora dalla croce, che era in chiesa, e vi salì invece il monaco Serafino. Entrò un uomo ricco a pregare e, mentre pregava, gli scivolò giù il sacchetto dei soldi. Si alzò per andarsene e Serafino, che aveva visto, avrebbe voluto dirgli che gli era caduto il sacchetto, però si era impegnato a tacere e quindi tacque. Subito dopo entrò un uomo povero, cominciò a pregare, ma gli caddero subito gli occhi su quel sacchetto di soldi; si guardò intorno, non c’era nessuno che lo vedesse, prese il sacchetto, se lo mise in tasca e scappò. Serafino avrebbe voluto dirgli che non doveva prenderli, perché non erano suoi, ma si era impegnato a star zitto e dunque tacque. Poi entrò un giovanotto che si mise devotamente in ginocchio ai piedi del crocifisso chiedendo aiuto e protezione perché stava per mettersi in viaggio per mare. In quel mentre entrò l’uomo ricco con i gendarmi dicendo che aveva lasciato in chiesa il sacchetto dei soldi. L’unica persona presente era quel giovanotto, i gendarmi lo presero e lo arrestarono. A quel punto Serafino non riuscì più a stare zitto e gridò: “È innocente”. Figuratevi! Il crocifisso parlante salvò quel giovane dalla galera, perché in forza di quella voce fecero meglio le indagini, lasciarono andare il giovanotto che si imbarcò, e arrestarono il povero che aveva preso i soldi, ed il sacchetto coi denari fu restituito al ricco. Alla sera il Cristo tornò con la faccia scura e rimproverò severamente Serafino: “Così non va proprio bene!”. “Ma come, Signore?”. “Ti avevo detto di stare zitto”. “Ma ho rimesso a posto le cose, ho fatto giustizia”. Disse allora il Signore: “No, Serafino, tu hai sbagliato tutto; il tuo impegno era quello di tacere; me lo avevi promesso. Invece, parlando, tu hai rovinato la mia azione. Quel ricco stava per fare un’opera cattiva con quei soldi e io glieli ho fatti perdere; quel povero ne aveva bisogno e io glieli ho fatti trovare; quel giovanotto ora sta naufragando in mare, e mi aveva chiesto aiuto: se fosse andato in prigione, almeno per un giorno, avrebbe perso la nave e non sarebbe morto. Hai rovinato tutto, non sei in grado di metterti al mio posto, caro Serafino! Anche se sei un monaco, e ti consideri avanti nella vita spirituale, la Mia Provvidenza guida le cose meglio di voi, anche quando sembrano andare per storto”.

MORALE DEL RACCONTO

Spesso vorremmo risposte da Dio e ce la prendiamo con il Crocifisso che non ci parla! Lui non parla, ma sempre opera secondo il nostro miglior bene. Ringraziamolo allora, perché ci aiuta lo stesso.

ADORAZIONE EUCARISTICA

(a S. Agostino, nella cappellina feriale)

1° VENERDÌ DEL MESE

Adorazione personale continua
dalle ore 8 alle 19,30 ca.

S. Messa ore 8 e 16,30

Momenti comunitari (brevi):
ore 17 Vespri
ore 18 Lettura biblica
ore 19 Preghiera di intercessione e conclusione

ALTRI VENERDÌ DEL MESE

Adorazione personale
dalle 17 alle 19,30 ca.

S. Messa ore 8 e 16,30

 Momenti comunitari (brevi):
ore 17 Vespri
ore 18 Lettura biblica
ore 19 Preghiera di intercessione e conclusione

 

LE PAROLE DEL GIUBILEO

“LA PENA TEMPORALE” non è un evento… atmosferico.

Eravamo diventati amici, io e Lui. Camminavamo insieme sulla medesima strada, nella stessa direzione, e con noi anche altri. Si rideva, si scherzava, ci raccontavamo le nostre cose. Il tempo passava e, ovviamente, c’erano anche alcuni momenti di silenzio tra noi. Ogni tanto il mio sguardo era attratto da quello che ci circondava, e allora per curiosità mi dirigevo verso altre cose, mi allontanavo da Lui e la distanza tra noi aumentava. Non camminavo più accanto a Lui, ma andavo per altri sentieri. Quasi senza accorgermene, gli avevo girato le spalle e i miei occhi non incontravano più i suoi. E così, più il tempo passava, più aumentava la distanza tra noi. Quando finalmente mi sono reso conto di dove ero finito, mi sono rivolto di nuovo verso di Lui che continuava lungo la sua strada. Era distante, una piccola figura all’orizzonte. Sentivo però dentro di me, anzi ne ero certo, che non era deluso e arrabbiato con me, anzi avrebbe desiderato tanto avermi di nuovo vicino, con tutti gli altri. Allora ho ripreso a camminare nella stessa direzione. Purtroppo, ero lontano, stanco e debole e solo, e chissà quanto tempo e fatica mi ci sarebbero voluti per ritornare con Lui e gli altri! Mentre riflettevo e pensavo a queste cose, mi si è affiancato un tale con una bicicletta, un tandem. Quell’uomo si è offerto di darmi un passaggio per raggiungere più velocemente il mio Amico e gli altri con Lui. Non mi sono lasciato sfuggire il suo invito. Sì, certo, dovevo pedalare anch’io, ma in due era meno faticoso. Per la bontà di quel tale, velocemente mi sono riavvicinato superando la distanza che io stesso avevo creato. Ho capito, poi, che quel tale che mi aveva dato un passaggio era uno dei suoi amici e posso dirvi anche la marca del tandem: “Indulgenza”. Dopo un po’ di tempo ci ha raggiunti anche un pullman carico di gente. Anch’esso aveva raccolto e trasportato tanti che si erano persi e allontanati, tutti quelli che avevano voluto salire pagando un modesto biglietto. Sul fianco c’era scritto: “Indulgenza Giubilare”. In seguito, ho saputo che era stato Lui a mandare sia il tandem che il pullman. don Renato

hanno collaborato alla redazione, impaginazione, distribuzione; don Renato, Riccardo, Cinzia, Rita, Cesare, Paolo e tutti i messaggeri