
Parrocchia S. Agostino – 1° maggio 2025 ore 21 – Chiesa dei Servi
IN PREGHIERA PER PAPA FRANCESCO
SANTO ROSARIO
(a cura dell’Ufficio Liturgico Nazionale della Conferenza Episcopale Italiana)
CON MARIA, NELLA LUCE DELLA PASQUA
CANTO
SEGNO DI CROCE E MONIZIONE INTRODUTTIVA
Carissimi fratelli e sorelle, sebbene un velo di tristezza avvolga il nostro animo per la morte del nostro amato papa Francesco, dal mondo intero si innalza un inno di ringraziamento a Dio Padre, per il dono di questo successore di Pietro che ci ha aiutato a riscoprire il volto di una Chiesa impegnata ad annunciare il Vangelo della gioia e della misericordia, in cammino lungo le strade del mondo e in ascolto del grido dell’umanità. In questo momento di preghiera affidiamo il nostro Papa alle cure premurose di Maria, segno di consolazione e di sicura speranza per il popolo di Dio in cammino verso il regno.
ORAZIONE
Preghiamo: O Dio, che nel disegno della tua provvidenza hai chiamato a guidare la Chiesa il tuo servo e nostro papa Francesco, per intercessione di Maria santissima, icona splendente del nostro futuro, donagli di partecipare in cielo alla gloria eterna del tuo Figlio, che ha servito come vicario sulla terra. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
R/. Amen.
1° MISTERO: LA RISURREZIONE DI GESÙ
LETTURA BIBLICA Dal Vangelo secondo Luca (Lc 24,1-6)
Il primo giorno della settimana, al mattino presto esse si recarono al sepolcro, portando con sé gli aromi che avevano preparato. Trovarono che la pietra era stata rimossa dal sepolcro e, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù. Mentre si domandavano che senso avesse tutto questo, ecco due uomini presentarsi a loro in abito sfolgorante. Le donne, impaurite, tenevano il volto chinato a terra, ma quelli dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto».
LETTURA

Il primo annuncio della Risurrezione non è affidato a una formula da capire, ma a un segno da contemplare. In un cimitero, presso una tomba, dove tutto dovrebbe essere ordinato e tranquillo, le donne «trovarono che la pietra era stata rimossa dal sepolcro e, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù» (vv. 2-3). La Pasqua, dunque, inizia ribaltando i nostri schemi. Giunge con il dono di una speranza sorprendente. Ma non è facile accoglierla. A volte – dobbiamo ammetterlo – nel nostro cuore questa speranza non trova spazio.
Come le donne del Vangelo, anche in noi prevalgono domande e dubbi, e la prima reazione di fronte al segno imprevisto è la paura, «il volto chinato a terra» (cfr vv. 4-5).
Troppo spesso guardiamo la vita e la realtà con gli occhi rivolti verso il basso; fissiamo soltanto l’oggi che passa, siamo disillusi sul futuro, ci chiudiamo nei nostri bisogni, ci accomodiamo nel carcere dell’apatia, mentre continuiamo a lamentarci e a pensare che le cose non cambieranno mai. E così restiamo immobili davanti alla tomba della rassegnazione e del fatalismo, e seppelliamo la gioia di vivere.Eppure, il Signore, in questa notte, vuole donarci occhi diversi, accesi dalla speranza che la paura, il dolore e la morte non avranno l’ultima parola su di noi. Grazie alla Pasqua di Gesù possiamo fare il salto dal nulla alla vita, «e la morte non potrà ormai più defraudarci della nostra esistenza» (K. Rahner, Cosa significa la Pasqua, Brescia 2021, 28): essa è stata tutta e per sempre abbracciata dall’amore sconfinato di Dio. È vero, può intimorirci e paralizzarci. Ma il Signore è risorto! Alziamo lo sguardo, togliamo il velo dell’amarezza e della tristezza dai nostri occhi, apriamoci alla speranza di Dio!
(Francesco, Veglia di Pasqua, 16 aprile 2022)
Padre nostro, Ave, Gloria.
INVOCAZIONI
Diciamo insieme: Noi ti preghiamo, ascoltaci.
– Cristo nostra Pasqua, fa’ che la Chiesa riconosca di essere la comunità pasquale generata dal Cristo morto e risorto. R/.
– Cristo nostra salvezza, fa’ che papa Francesco sia felicemente accolto nella beatitudine del tuo gregge. R/.
– Cristo nostra speranza, fa’ che ciascuno di noi possa diventare tua stabile dimora e gioiosa testimonianza per i fratelli. R/.
2° MISTERO: L’ASCENSIONE DEL SIGNORE
LETTURA BIBLICA Dal Vangelo secondo Luca (Lc 24,46-53)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto». Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.
LETTURA

Gesù dice ai suoi amici: «Io mando su di voi Colui che il Padre mio ha promesso» (v. 49). Sta parlando dello Spirito Santo, del Consolatore, di Colui che li accompagnerà, li guiderà, li sosterrà nella missione, li difenderà nelle battaglie spirituali. Comprendiamo allora una cosa importante: Gesù non sta abbandonando i discepoli. Ascende al Cielo, ma non ci lascia soli. Anzi, proprio salendo verso il Padre assicura l’effusione dello Spirito Santo, del suo Spirito. In un’altra occasione aveva detto: «È bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paraclito» (Gv 16,7), cioè lo Spirito. Anche in questo si vede l’amore di Gesù per noi: la sua è una presenza che non vuole limitare la nostra libertà. Al contrario, fa spazio a noi, perché il vero amore genera sempre una vicinanza che non schiaccia, non è possessivo, è vicino ma non possessivo; anzi, il vero amore ci rende protagonisti. E così Cristo rassicura: “Vado al Padre, e voi sarete rivestiti di potenza dall’alto: vi manderò il mio stesso Spirito e con la sua forza continuerete la mia opera nel mondo!” (cfr Lc 24,49). Dunque, salendo al Cielo Gesù, anziché rimanere accanto a pochi con il corpo, si fa vicino a tutti con il suo Spirito. Lo Spirito Santo rende presente Gesù in noi, oltre le barriere del tempo e dello spazio, per farci suoi testimoni nel mondo.
(Francesco, Regina Coeli, 29 maggio 2022)
Padre nostro, Ave, Gloria.
INVOCAZIONI
Diciamo insieme: Venga il tuo regno, Signore.
– Per la santa Chiesa: il Risorto le dia la forza di annunciare con franchezza la parola di vita a tutti gli uomini. R/.
– Per papa Francesco: il Risorto lo ammetta nella compagnia di quanti raccolgono la ricompensa delle loro fatiche. R/.
– Per noi raccolti in preghiera: il Risorto ci aiuti a camminare con speranza verso il suo Regno di pace. R/.
3° MISTERO: LA DISCESA DELLO SPIRITO SANTO
LETTURA BIBLICA Dagli Atti degli Apostoli (At 2,1-11)
Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi. Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamiti, abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, della Frìgia e della Panfìlia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirene, Romani qui residenti, Giudei e prosèliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio».
LETTURA

Cinquanta giorni dopo la Pasqua, in quel cenacolo che è ormai la loro casa e dove la presenza di Maria, madre del Signore, è l’elemento di coesione, gli Apostoli vivono un evento che supera le loro aspettative. Riuniti in preghiera – la preghiera è il “polmone” che dà respiro ai discepoli di tutti i tempi; senza preghiera non si può essere discepolo di Gesù; senza preghiera noi non possiamo essere cristiani!
È l’aria, è il polmone della vita cristiana –, vengono sorpresi dall’irruzione di Dio.
Si tratta di un’irruzione che non tollera il chiuso: spalanca le porte attraverso la forza di un vento che ricorda la ruah, il soffio primordiale, e compie la promessa della “forza” fatta dal Risorto prima del suo congedo (cfr At 1,8). Giunge all’improvviso, dall’alto, «un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano» (At 2,2).
Al vento poi si aggiunge il fuoco che richiama il roveto ardente e il Sinai col dono delle dieci parole (cfr Es 19,16-19). Nella tradizione biblica il fuoco accompagna la manifestazione di Dio. Nel fuoco Dio consegna la sua parola viva ed energica (cfr Eb 4,12) che apre al futuro; il fuoco esprime simbolicamente la sua opera di scaldare, illuminare e saggiare i cuori, la sua cura nel provare la resistenza delle opere umane, nel purificarle e rivitalizzarle. La Chiesa nasce quindi dal fuoco dell’amore e da un “incendio” che divampa a Pentecoste e che manifesta la forza della Parola del Risorto intrisa di Spirito Santo. L’Alleanza nuova e definitiva è fondata non più su una legge scritta su tavole di pietra, ma sull’azione dello Spirito di Dio che fa nuove tutte le cose e si incide in cuori di carne.
(Francesco, Udienza Generale, 19 giugno 2019)
Padre nostro, Ave, Gloria.
INTERCESSIONI
Diciamo insieme: Per la gloria del tuo nome, ascoltaci.
– Santifica Chiesa: sia docile alla voce dello Spirito e condivida sempre le gioie e le speranza dell’umanità. R/.
– Accogli nella tua pace papa Francesco: sia ammesso a contemplare il tuo volto di luce e risplenda nella comunione dei santi. R/.
– Guarda noi qui riuniti: donaci di testimoniare la nostra fede e di condurre molti fratelli alla gioia dell’incontro con Te. R/.
4° MISTERO L’ASSUNZIONE DI MARIA
LETTURA BIBLICA Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo (Apoc 11,19a; 12,1–6a.10ab)
Si aprì il tempio di Dio che è nel cielo e apparve nel tempio l’arca della sua alleanza. […]Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una corona di dodici stelle. Era incinta, e gridava per le doglie e il travaglio del parto. Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; la sua coda trascinava un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna, che stava per partorire, in modo da divorare il bambino appena lo avesse partorito. Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e suo figlio fu rapito verso Dio e verso il suo trono. La donna invece fuggì nel deserto, dove Dio le aveva preparato un rifugio. […] Allora udii una voce potente nel cielo che diceva: «Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo».
LETTURA

Il brano dell’Apocalisse presenta la visione della lotta tra la donna e il drago. La figura della donna, che rappresenta la Chiesa, è da una parte gloriosa, trionfante, e dall’altra ancora in travaglio. Così in effetti è la Chiesa: se in Cielo è già associata alla gloria del suo Signore, nella storia vive continuamente le prove e le sfide che comporta il conflitto tra Dio e il maligno, il nemico di sempre. E in questa lotta che i discepoli di Gesù devono affrontare – noi tutti, noi, tutti i discepoli di Gesù dobbiamo affrontare questa lotta – Maria non li lascia soli; la Madre di Cristo e della Chiesa è sempre con noi.
Sempre, cammina con noi, è con noi. Anche Maria, in un certo senso, condivide questa duplice condizione. Lei, naturalmente, è ormai una volta per sempre entrata nella gloria del Cielo. Ma questo non significa che sia lontana, che sia staccata da noi; anzi, Maria ci accompagna, lotta con noi, sostiene i cristiani nel combattimento contro le forze del male. La preghiera con Maria, in particolare il Rosario. Ecco, la preghiera con Maria, in particolare il Rosario ha anche questa dimensione “agonistica”, cioè di lotta, una preghiera che sostiene nella battaglia contro il maligno e i suoi complici. Anche il Rosario ci sostiene nella battaglia.
(Francesco, Angelus, 15 agosto 2013)
Padre nostro, Ave, Gloria.
INTERCESSIONI
Diciamo insieme: Nella tua bontà, ascoltaci, Signore.
– Per intercessione di Maria, donna nuova, la Chiesa sia fedele ai tuoi insegnamenti e conduca tutti al tuo amore. R/.
– Per l’intercessione di Maria, stella della speranza, papa Francesco riceva la ricompensa promessa ai tuoi servi fedeli e contempli in eterno i misteri della grazia e della misericordia. R/.
– Per l’intercessione di Maria, sostegno e difesa della nostra fede, le nostre comunità contribuiscano alla costruzione della civiltà dell’amore e diano gioiosa testimonianza ai fratelli. R/.
5° MISTERO L’INCORONAZIONE DI MARIA
LETTURA BIBLICA Dal Vangelo secondo Luca (Lc 1,46-55)
Allora Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
LETTURA

Il Magnificat è un canto di lode che potremmo definire “il cantico della speranza”. È un inno di lode e di esultanza per le grandi cose che il Signore ha compiuto in lei, ma Maria va oltre: contempla l’opera di Dio in tutta la storia del suo popolo. Dice, ad esempio, che il Signore «ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili, ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote» (vv. 52-53). Ascoltando queste parole, potremmo chiederci: la Vergine non sta forse esagerando un po’, descrivendo un mondo che non c’è? Infatti, quello che dice non sembra corrispondere alla realtà; mentre lei parla, i potenti del tempo non sono stati rovesciati: il temibile Erode, ad esempio, sta saldo sul suo trono. E anche i poveri e gli affamati rimangono tali, mentre i ricchi continuano a prosperare.
Cosa significa quel cantico di Maria? Qual è il senso? Lei non vuole fare la cronaca del tempo – non è una giornalista -, ma dirci qualcosa di molto più importante: che Dio, attraverso lei, ha inaugurato una svolta storica, ha definitivamente stabilito un nuovo ordine di cose.
Lei, piccola e umile, è stata innalzata e portata alla gloria del Cielo, mentre i potenti del mondo sono destinati a rimanere a mani vuote. Pensate alla parabola di quell’uomo ricco che aveva davanti alla porta un mendicante, Lazzaro. Come è finito? A mani vuote. La Madonna, in altre parole, annuncia un cambiamento radicale, un rovesciamento di valori. Mentre parla con Elisabetta portando Gesù in grembo, anticipa quello che suo Figlio dirà, quando proclamerà beati i poveri e gli umili e metterà in guardia i ricchi e chi si fonda sulla propria autosufficienza. La Vergine, dunque, profetizza con questo cantico, con questa preghiera: profetizza che a primeggiare non sono il potere, il successo e il denaro, ma a primeggiare c’è il servizio, l’umiltà, l’amore. E guardando a lei nella gloria, capiamo che il vero potere è il servizio – non dimentichiamo questo: il vero potere è il servizio – e regnare significa amare. E che questa è la strada per il Cielo.
Padre nostro, Ave, Gloria.
INTERCESSIONI
Diciamo insieme: Salva il tuo popolo, Signore.
– Veglia sulla Chiesa: accolga lo Spirito di consolazione e di verità, per condurre ogni uomo all’incontro che salva. R/.
– Accogli il tuo servo, papa Francesco: ammettilo nella tua casa, per partecipare alla gloria eterna del tuo Figlio. R/.
– Guarda la nostra comunità: progredisca nella fede, nella speranza e nella carità, per diventare segno e primizia dell’umanità nuova. R/.
SALVE REGINA, Mater misericórdiae,
vita, dulcédo et spes nostra, salve.
Ad te clamámus, éxsules filii Evae.
Ad te suspirámus geméntes et flentes
in hac lacrimárum valle.
Eia ergo, advocáta nostra,
illos tuos misericórdes óculos ad nos convérte.
Et Iesum, benedíctum fructum ventris tui,
nobis, post hoc exsílium, osténde.
O clemens, o pia, o dulcis Virgo María!
LITANIE
ORAZIONE
Preghiamo. O Dio, che nel tuo unico Figlio hai stabilito la porta della vita e della salvezza, per la materna intercessione di Maria, concedi al tuo servo e nostro papa Francesco che hai posto a guida del tuo gregge come sommo pastore, di gustare in eterno il frutto del suo servizio apostolico. Per Cristo nostro Signore.
R/. Amen.
CONCLUSIONE
CANTO
Parrocchia S. Agostino – 1° maggio 2025 ore 21 – Chiesa dei Servi
BENEDIZIONE DELL’IMMAGINE (una copia)
DELLA MADONNA DEL GIGLIO
Carissimi, accogliamo questa immagine della Beata Vergine Maria che veneriamo sotto il titolo di Madonna del Giglio. Questa immagine, anche se è una copia, ci ricorda che Maria è la santa Madre del Verbo fatto uomo. In lei, la Chiesa si rispecchia e contempla con gioia il pieno compimento di ciò che desidera e spera. Con animo devoto e filiale partecipiamo a questo sacro rito di benedizione.
PREGHIAMO
Padre santo, che alla tua Chiesa pellegrina nella fede
hai dato in Maria Vergine un segno della futura gloria,
benedici + questa immagine della Beata Vergine del Giglio.
Fa’ che si imprima nel cuore l’immagine che contempliamo
e possiamo sempre alzare gli occhi con fiducia verso di lei.
Per sua intercessione donaci una fede indefettibile,
una salda speranza, una carità sollecita e un’umiltà sincera.
Fa’ che siamo forti nel dolore, dignitosi nella povertà,
pazienti nelle avversità, aperti alla condivisione nel benessere,
operatori di giustizia e costruttori di pace,
finché giunti al termine del cammino, nell’amore a te e ai fratelli
entriamo nella città eterna, dove la beata Vergine intercede per noi
come Madre e risplende come Regina.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
Regína caeli laetáre, allelúia.
Quia quem merúisti portáre, allelúia.
Resurréxit, sicut dixit, allelúia.
Ora pro nobis Deum, allelúia.
