Le letture della Parola di Dio di ogni giorno

Per la consultazione delle Sacre Scritture

Il testo delle preghiere nelle celebrazioni liturgiche

I misteri di Cristo e le litanie alla alla Beata Vergine Maria

PREGHIERE IN PRESTITO.  UN PONTE VERSO DIO

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Le nostre VIA CRUCIS

Liturgia delle Ore 

SAN GAUDENZO

Gaudenzo nacque ad Efeso nell’Asia Minore. Giunto a Roma fu battezzato, poi ordinato sacerdote e consacrato vescovo. Inviato a Rimini come pastore, combattè vigorosamente i residui di paganesimo e l’eresia.
Nell’anno 359 partecipò al Concilio di Rimini indetto dall’Imperatore Costanzo II, appositamente convocato per condannare Ario; allorchè se ne profilò la vittoria, Gaudenzo, con altri diciassette vescovi, abbandonò il Concilio e si ritirò in una piccola cittadina vicina che, dopo questo evento, fu chiamata la Cattolica.
Rientrato a Rimini, attaccò apertamente le posizioni ariane. Arrestato dal preside dell’imperatore Costanzo, fu strappato dalle mani dei giudici e linciato dai seguaci di Ario, il 14 ottobre del 360. Durante il suo episcopato ordinò Diacono Marino, il santo fondatore della vicina Repubblica.
San Gaudenzo – il cui culto è comunque molto antico – è il patrono di Rimini e festeggiato il 14 ottobre.

BEATO ALBERTO MARVELLI

Alberto Marvelli nacque a Ferrara il 21 marzo 1918. Visse e crebbe a Rimini, dove la sua famiglia si era trasferita. Nello sforzo continuo per adeguare la propria condotta ai valori cristiani, gli fu di grande aiuto l’Oratorio salesiano, soprattutto dopo la morte del padre quando cadde sulle sue spalle la grave responsabilità di occuparsi della famiglia, divenendo quasi un secondo padre per i fratelli.
Alberto è uomo forte e dinamico, che medita come poter essere santo nella concretezza della vita quotidiana. Ciò che alimenta quest’energia è l’Eucaristia. Durante la seconda guerra mondiale, Marvelli è sempre in primo piano per aiutare i militari, i bisognosi, gli sfollati.
È stato attivo protagonista della vita ecclesiale, sociale e politica della sua città. Servì Cristo nei poveri con fervido amore.  Investito da un veicolo militare, morì il 5 ottobre 1956.
È stato beatificato da Giovanni Paolo II il 5 settembre 2004, a Loreto.