II Domenica del Tempo Ordinario

SIAMO CHIESA, LA SPOSA AMATISSIMA DI DIO

l miracolo di Cana è il primo “segno” col qua- le Gesù si manifesta agli uomini nella sua gloria divina. Ma questo sarà compreso solo da cuori puri, come quello di Maria, che qui si presenta come mediatrice tra gli uomini e il Figlio di Dio.

Il rapporto tra Dio e il suo popolo è presentato dalla Scrittura in termini di un’“alleanza” che nel tempo assume chiaramente i tratti dell’unione sponsale. Dio gioisce per il suo popolo come fa lo sposo per la sua sposa e l’infedeltà di questa ne suscita la “gelosia”. Isaia (I Lettura) ci parla della gioia di Dio con l’immagine della festa di nozze, nella quale viene celebrato il suo amore per il popolo-sposa, simboleggiato dalla città di Gerusalemme, dove il Signore manifesta la sua giustizia e la sua salvezza.

Il vertice di questo amore è Cristo, il Figlio di Dio incarnato, nel quale l’umanità è assunta dalla divinità. Durante le nozze a Cana, accondiscendendo alla richiesta della Madre, Gesù mani- festa la sua gloria compiendo il primo dei tanti “segni” (Vangelo), attraverso i quali intende suscitare la fede dei discepoli, soprattutto in vista dell’ora suprema della Croce. Tutti i segni sono garanzia che Gesù è il Segno di Dio che rivoluziona la storia: il Padre sigilla nel Figlio un patto di eterna amicizia con l’intera umanità che ora procede sotto il segno dello Spirito (Dei Verbum 2). E lo Spirito, per il quale Cristo continua a vivere e operare tra noi, è l’unica sorgente della pluralità dei carismi e dei ministeri della Chiesa (II Lettura).

don Pietro Roberto Minali, ssp

Data

16 Gen 2022
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  • Fuso orario: America/New_York
  • Data: 16 Gen 2022
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